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Il Premio Il Capo Circeo 2005 Ursula Albrecht von der Leyen è il nuovo Presidente della Commissione Europea

 

05 Luglio 2019

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PEC, annullo filatelico della

XXXIII Edizione 2013, con

francobollo sulla perennità di

ROMAMOR.

Dalla successiva edizione, il nuovo simbolo del

Premio, con Circe che naviga verso

Occidente, è diventato la statuetta

dell’artista Alessandro Marrone 

AUGURI AL PREMIO CAPO CIRCEO 2005
URSULA ALBRECHT von der LEYEN 
NUOVO PRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO

Roma, Capitolium, Musei Capitolini, il michelangiolesco Palazzo dei Conservatori. Nella splendida Sala dedicata alle opere di Pietro da Cortona, che il PEC/PECC ha contribuito incessantemente a diffondere a livello internazionale, 

Ursula Albrecht von der Leyen ha ricevuto il “Capo Circeo” 2005.

Nelle Sale del primo museo al mondo dall’età rinascimentale in poi, è avvenuta la firma del Trattato do Roma (1957) fra i Sei Paesi fondatori della CEE. Il 29 ottobre2004 la Sala degli Orazi e i Curiazi ha ospitato la firma della Convenzione Europea.

Fra i simboli del retaggio pan euromediterraneo, il “Capo Circeo” rammenta sempre PORTA CARMENTA, posta sul lato sinistro del Vittoriano

Esprimiamo il nostro vivo compiacimento a Ursula Albrecht von der Leyen, Ministro della Difesa della Repubblica Federale Tedesca per l’elezione a nuovo
Presidente della Commissione Europea dell’Unione Europea.

 

 

Personalità poliedrica, perseverante e combattiva, aperta al confronto e a sapere maturare e pure rivedere le proprie valutazioni e posizioni, ha espresso eccellenti qualità tanto da essere assegnata dal cancelliere Angela Merkel alla guida di un dicastero in Germania particolarmente pruriginoso e irto di difficoltà di ogni tipo.
Problematiche, quanto mai ardite problematiche, e scelte lineari attendono la nuova squadra che guiderà la Commissione Europea. Non meno problematiche, impellenti e coraggiose determinazioni attendo il Consiglio dei Capi di Stato e di Governo.
Oggi l’Unione Europea è posta davanti a scelte di fondo, lo sottolineiamo ancora. Innanzitutto, fra quelle che attendono il Consiglio dei Capi di Stato e di Governo e di conserva dei segretari di Stato dei diversi Ministeri e, nel loro ancora delimitato ambito di governo e legislativo, la Commissione e il Parlamento europeo, l’onestà politica e intellettuale di sapere aprirsi ai contenuti delle critiche dei “sovranisti”.
Non tutte le critiche sono infondate. Bisogna sapere affrontare questi contenuti e riconoscere che nel corso di questi ultimi venti anni gli interessi nazionali e delle alleanze partitiche hanno non poche volte avuto il sopravvento sull’interesse comune, e quindi sulla tutela degli interessi di tutti i partner, e sulla serrata ricerca di una reciproca maggiore comprensione.
Ricordiamo che molti dei cosiddetti “sovranisti” erano fra le folte schiere dei più convinti sostenitori della CEE e poi della nascita dell’Unione Europea. Cosa e perché mai sono successe queste lacerazioni anche molto profonde? Cosa e perché un non irrilevante spirito di delusione, di sconforto, di aperto dissenso e d’incontenibile opposizione è emerso, si è manifestato e diffuso in tutte le contrade europee?
Bisogna avere il coraggio di farsi carico di tutte queste domande, è anzi necessario e obbligatorio farlo. E di sapere individuare, con obiettività e pure con forte volontà di sapersi mettere in discussione, le cause e di sapere porre in essere le adeguate soluzioni. E, se necessario, di non indietreggiare davanti all’esigenza di dovere formulare autocritiche.
E’ sciocco pensare che si possa andare ancora e sempre muro contro muro.
Il serpeggiare dei malumori e delle lotte parlamentari potrà esplodere prima o poi con ancora maggiore virulenza. I margini operativi ci sono, eccome. Ci vogliono spirito di risolutezza e onestà di messa in discussione di e su quanto finora è stato realizzato in modo non proficuo.
Ricordiamo inoltre che fra i gli europeisti convinti ci sono pure europeisti di facciata e di pura convenienza. Sarà più che difficile poterli scremare: sarà impossibile poterne limitare i ruoli e le influenze che esercitano? Sarà, soprattutto, possibile rendere più consona e aderente allo spirito dell’unione Europea l’attività dei partiti politici?
Condividiamo le posizioni del nuovo Presidente della Commissione Europea in merito all’esigenza di pervenire a una mèta che in realtà, al di là dai piccolissimi passi fatti sul terreno politico, pare essere ancora un miraggio. La creazione di una politica estera e di difesa comune. Terreno massimamente da bonificare dai più radicati e pericolosi sciovinismi e dall’hybris di perniciosi egemonismi e protagonismi.

 

Riteniamo che la revisione delle non ben focalizzate e poco previdenti e non adeguate determinazioni, quali quelle relative ai contenuti degli accordi di Dublino, totalmente superate dalle odierne dinamiche internazionali, vadano corrette con la massima urgenza. Ulteriore determinazione e sincero spirito europeo richiede la non meno impellente assunzione di responsabilità nella revisione dei meccanismi finanziario-monetari.
Progredire sulla via dell’integrazione dei nostri popoli significa non seppellire la doverosa ricerca, individuazione e attuazione delle più idonee e condivise soluzioni su queste intricate e delicate questioni. Significa altresì prendere atto del fatto che, come altre volte abbiamo già posto il rilievo, mentre la prima generazione dei giovani europei  è cresciuta, lo scollamento fra il loro mondo e i loro ideali e orizzonti e il modus operandi delle cancellerie nazionali e della Commissione Europea sia, è davvero enorme.

 

La nascita di una Costituzione Europea per noi è un obiettivo da dovere raggiungere con il più ampio consenso e con la più diffusa e coinvolgente pacificazione delle politiche nazionali e comunitarie.
Il Premio Europeo Capo Circeo indica una mèta ancora più elevata che richiede sin da adesso una corale aspirazione ideale: la nascita di
EUFRASIA.
Su questo sentiero, le energie del “Capo Circeo” sono già da anni totalmente impegnate. E lo fa avendo assunto come  suoi stemmi i più importanti retaggi simbolici antichi e contemporanei dei popoli d’Europa, Nord Africa, Vicino Oriente e Eurasia sino al limes cinese. Popoli che a mezzogiorno hanno il cuore pulsante nel Mediterraneo e nei suoi prolungamenti: Mar Nero, Mar Caspio, Lago d’Aral.
Lago d’Aral: con impresa titanica da far rinascere.
Bonificare totalmente dalla radioattività le acquee le coste finnico-russe, impresa già in atto da diversi anni,  e fare rinascere nell’Estremo Est d’EUFRASIA  questo grande lago di Vita, oggi regno  di desertificazione indotta, d’ inquinamento letale, desolazione di terra animali e uomini, di morte.

 

 

 

 

 

 

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IlGiornale.it   

Premio «Capo Circeo» oggi i riconoscimenti

Redazione – Sab, 26/11/2005 – 00:00

Questa mattina ai Musei Capitolini in Campidoglio è in programma la consegna dei premi Capo Circeo. Quest’anno i riconoscimenti (in forma di statuetta raffigurante la maga Circe) vanno al ministro tedesco per la Famiglia e per la Salute pubblica Ursula von der Leyen, al giornalista e scrittore Igor Mann, al portavoce della Santa Sede Joaquin Navarro-Valls, al presidente del Senato Marcello Pera e alla vicesindaco di Roma Maria Pia Garavaglia. Il Premio Capo Circeo da 29 anni intende promuovere e facilitare l’amicizia politica, culturale e scientifica tra Italia, Germania ed Europa. Inizio ore 10,30.

 

 

 

 

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